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Specialmente se siete i padroni di un peloso amico a quattro zampe, avrete sentito parlare di Leishmaniosi. Un termine che indica una patologia cronica, non completamente curabile.

Fino a non poco tempo fa, si pensava che si potesse diffondere con maggiore incidenza unicamente nelle zone con clima tropicale e subtropicale.  Quindi, con uno sguardo specifico rivolto al nostro Paese, unicamente nelle regioni del Centro-Sud.

In seguito, principalmente a causa del riscaldamento globale e della sempre più frequente circolazione di cani infettati, si è assistito all’insorgenza di nuovi focolai in zone prima considerate sicure, come il Nord Italia.

Scopriamo nel corso dell’approfondimento di oggi di Clinica Veterinaria del Parco le informazioni utili relative a prevenzione, diagnosi e diffusione della Leishmaniosi.

Che cos’è la Leishmaniosi e le modalità di trasmissione

Come abbiamo anticipato, la Leishmaniosi è una malattia cronica. Essa ha origine da un piccolo microrganismo parassitario. Non essendo completamente curabile, una diagnosi precoce della stessa e controlli regolari sono utili a garantire, in caso di infezione una buona qualità della vita. Se trascurata, invece, può essere letale.

La Leishmaniosi viene causata dal Leishmania infantum, un parassita (molto diffuso nel Mediterraneo) veicolato dalla puntura degli insetti flebotomi, conosciuti come pappataci. Questi insetti risiedono con maggior frequenza in zone collinari, boschive ed umide, si movimentano sia nel corso della giornata che nelle ore notturne.  

Esistono diverse tipologie di protozoi a seconda dell’area geografica in cui proliferano. Un fattore che dà insorgenza a diverse tipologie di Leishmaniosi:

  • Leishmaniosi cutanea;
  • Leishmaniosi canina;
  • Leishmaniosi virale.

Come riconoscerla

Non è semplice riconoscere la leishmaniosi, specialmente allo stadio iniziale. Questo perché la patologia attacca il sistema immunitario, sviluppandosi all’interno delle cellule dell’animale.

La manifestazione dei sintomi può avvenire sia precocemente ma anche dopo molto tempo dopo il contagio. Delle tre tipologie sopracitate, è possibile identificare la leishmaniosi cutanea alla presenza di alcuni campanelli di allarme. Tra i più diffusi, è importante citare: ispessimento della pelle, desquamazione, rarefazione del pelo, onicogrifosi ovvero anomala crescita delle unghie, ulcere a livello di zona peri-oculare, cuscinetti plantari e muco cutanee e formazione di noduli cutanei.

Inoltre, un affaticamento precoce, sonnolenza, dimagrimento, febbre, vomito, dissenteria emorragica, tosse, anemia a causa dell’incremento dei globuli rossi, epistassi per il ribassamento delle piastrine, aumento del volume del fegato e della milza, incremento della diuresi e del senso di sete, paralisi degli arti posteriori e dolori articolari, sono tra i sintomi genericamente più diffusi.

Prevenzione

Essendo una malattia cronica e non curabile, è necessario giocare di anticipo, in ottica di prevenzione, riducendo al minimo le possibilità che il tuo animale possa essere punto dal parassita.

Quali sono gli accorgimenti da adottare nel breve tempo?

  • Utilizzo di prodotti antiparassitari per uso topico (spot-on e collari) che abbiano un effetto repellente, cioè impediscano ai pappataci di pungere, e che siano autorizzati dal Ministero della Salute per la riduzione del rischio di trasmissione della leishmaniosi canina. Attenzione, in fase di acquisto: non tutti gli antiparassitari sono uguali, motivo per cui è di rilevante importanza leggere attentamente il foglio illustrativo.
  • Vaccinazione, con richiamo annuale. Essa non rappresenta una soluzione definitiva. Non proteggerà completamente il cane dall’infezione ma sarà una barriera aggiuntiva, utile a minimizzare il rischio.
  • Adozione di comportamenti quotidiani responsabili, evitando lunghe passeggiate serali e tenendo il cane al riparo durante la notte;
  • Applicare zanzariere con maglie fitte alle finestre (0,4-2 mm);
  • Ricorrere all’utilizzo di insetticidi ambientali per ambienti domestici.

La trasmissione all’uomo

La leishmaniosi è una zoonosi, ovvero una malattia trasmissibile anche all’uomo.

Non temere però, qualora il tuo cane dovesse contrarla, non sarà veicolo di trasmissione. Il vettore necessario è il flebotomo e ciò significa che la trasmissione diretta da cane a uomo non è possibile: il cane è solo un “serbatoio” che ospita il protozoo Leishmania infantum. Affinché un essere umano contragga la malattia, è necessario che un pappataci punga un cane infetto e, trascorso il tempo necessario alla trasformazione del protozoo in una forma infettante, punga l’uomo. Proprio per questo motivo è fondamentale applicare un antiparassitario esterno repellente anche a un cane già malato di leishmaniosi, così da impedire ai flebotomi di pungerlo e diffondere la malattia.

Al momento non esistono farmaci in grado di debellare la leishmaniosi una volta contratta, ma è possibile solo tenerne sotto controllo i sintomi. Per questo la prevenzione è di fondamentale importanza. Rivogliti senza impegno ai professionisti di Clinica Veterinaria del Parco per maggiori informazioni!