La piroplasmosi è una malattia trasmessa ai cani da zecche infettate da un protozoo chiamato Babesia canis.
In queste settimane, in concomitanza con l’arrivo delle alte temperature, si sente parlare di un’anomala prolificazione delle zecche in molti paesi europei, Italia compresa. Le zecche sono parassiti antropodi che si nutrono di sangue e non di rado i nostri amici a quattro zampe sono gli ospiti perfetti in cui possono riprodursi e crescere.
Oltre ai classici problemi e rischi legati alla presenza di una zecca sulla cute del cane, le zecche trasmettendosi da un ospite ad un altro potrebbero infettarsi con un protozoo (la Babesia canis appunto) che provoca la piroplasmosi. Scopriamo di più su questa malattia con i veterinari della clinica veterinaria del Parco, a Solaro (MI).
Cos’è la piroplasmosi
Le zecche sono i vettori principali dell’agente patogeno che provoca la piroplasmosi e che, una volta entrato in circolo, intacca il sistema sanguigno e i globuli. La piroplasmosi determina anemia ed emoglubinuria.
La zecca assume il protozoo quando si nutre del sangue di un animale malato; nel momento in cui cambia ospite, trasmette anche la malattia. Di solito la trasmissione del protozoo avviene dopo le 24-48 ore dall’insediamento della zecca.
Inoltre, non è detto che un cane con una zecca abbia la piroplasmosi: la condizione primaria è che la zecca sia infetta e che abbia avuto il tempo utile di trasmettere il parassita.
Prevenzione e profilassi contro la piroplasmosi
Agire tempestivamente e preventivamente contro i danni collaterali provocati dalla malattia è possibile. La cosa importante è sicuramente controllare quotidianamente il proprio cane, soprattutto dopo passeggiate all’aperto per individuare le zecche appena contratte.
La prevenzione passa anche attraverso antiparassitari cutanei come collari e spray o profilassi farmacologica consigliata caso per caso dal veterinario.
Se il tuo amico a quattro zampe è affetto da piroplasmosi diagnosticata, saranno i nostri veterinari a suggerire la terapia farmacologica più idonea. Inoltre, sarà nostra cura valutare attraverso una serie di esami anche altri eventuali danni provocati agli organi interni.